Oggi è domenica e anche i Campionati Mondiali Veterani si sono concessi un giorno di riposo. Ne approfitto per visitare il Lone Pine Koala Sanctuary ( www.koala.net ) con i suoi bellissimi koala e canguri. Il "pass" che l’organizzazione ci ha consegnato all’arrivo permette di utilizzare gratuitamente tutti gli autobus della città. Provo l'esperienza di appisolarmi, sdraiata sul prato, accarezzando un cucciolo di canguro e di farmi fotografare con un koala tra le braccia!
Le ultime due giornate di gara sono state intensissime! La manifestazione si svolge in tre diversi impianti. Oltre allo stadio ANZ, e al limitrofo SAC stadio (con pista rispettivamente a 9 e 10 corsie), anche nello stadio dell’Università del Queensland. Il programma delle gare è molto fitto ed è impossibile seguire tutte le competizioni, mentre la ricerca dei risultati ufficiali diventa un’impresa sempre più ardua (unica “pecca” in questa fantastica macchina organizzativa). Per ogni gara ci sono almeno 12 categorie di partecipanti, una ogni cinque anni, e per ognuna di queste viene assegnato un titolo (dagli M40 agli M100 per gli uomini, dalle W35 alla W100 per le donne). Un esempio? Nella gara dei 400 metri M50 (riservata agli atleti di età compresa tra i 50 e i 54 anni) ci sono ben 112 iscritti.
Dopo 4 giornate il medagliere italiano conta otto ori, cinque argenti e tre bronzi. Merito soprattutto di quei “pilastri” dell’atletica master italiana che sono Giuseppe Marabotti (M85, un oro e un argento), Bruno Sobrero (M80, due ori), Ugo Sansonetti (M80, due argenti e un bronzo), Sergio Agnoli (M75, due ori) e Luciano Acquarone (M70, un oro e un argento). Senza nulla togliere agli altri atleti italiani (l'M90 Aldo Amoretti, le W65 Bruna Minotti ed Emma Mazzenga, l'M45 Roberto Cervi, l'M50 Francesco Carcioffo), che finora hanno vinto “solo” una medaglia. Sentiamo tutti la mancanza del “gentleman” Vittorio Colo' che, compiendo 90 anni in ottobre, ha preferito non affrontare il lungo viaggio sino a Brisbane per confrontarsi con i giovanissimi ottantacinquenni.
Per comprendere il valore tecnico di ogni risultato master, è interessante riferirsi al “risultato comparato”, calcolato tramite opportune tabelle stabilite dalla Wava (l’associazione mondiale veterani). Ad esempio il 3.91 ottenuto da Bruno Sobrero nel salto in lungo, ad 80 anni, è comparato al 7.54 di un atleta del settore assoluto.
Emma Mazzenga, mia compagna di squadra all’Assindustria Sport Padova, è molto soddisfatta per il suo bronzo nei 100. La buona prestazione la rende ottimista per le gare più lunghe (200 e 400), dove potrà esprimere al meglio le sue qualità. Questo è il suo terzo campionato mondiale, oltre ad aver partecipato a quattro campionati europei, di cui uno indoor. E' una vera e propria “veterana” di queste manifestazioni. (in bocca al lupo Mimma!!).
Elvina Collavizza e Pasqualina Ceccotti, due friulane della categoria W60, mi raccontano di come si siano ritrovate sulle piste di atletica dopo più di 30 anni. Quand'erano ragazze gareggiavano per la stessa società. Grazie all'atletica leggera, Pasqualina è uscita “senza dottori, nè medicine” da quel periodo di depressione che colpisce le donne nel periodo della menopausa.
Con Luciano Baraldo mi confronto su quello che ognuno di noi può fare per incentivare, ma soprattutto per far conoscere al di là di pregiudizi troppo diffusi, l’enorme potenziale dell’atletica leggera Master. Condividiamo, oltre all’estenuante caccia ai risultati degli atleti italiani, anche lo stesso entusiasmo!
Ieri pomeriggio ho corso il primo turno dei 200 m. Era la batteria più facile, l’ho vinta facilmente in 26"72. Prima della gara ho pranzato con un piatto di ottime tagliatelle fatte in casa che mi hanno offerto i gestori del negozio “Pasta al dente”. Mi ero fermata per chiedere indicazioni, in inglese, sull’ubicazione del supermercato piu’ vicino. Mi sono ritrovata a parlare in italiano, accolta con grande calore, da Enrico e Anna (lui italo-francese, lei pugliese) che da vent’anni gestiscono questo pastificio a Brisbane. Domani c’è la finale: incrocio tutto quello che c’è da incrociare.
Ieri sera si è svolta la cerimonia di apertura allo stadio ANZ (p.s. ANZ e’ una grossa banca australiana). Sono sfilate tutte le rappresentative delle 79 nazioni, in un clima di grande festa. Quando abbiamo fatto il nostro ingresso allo stadio siamo stati accolti con grande entusiasmo dal pubblico presente. Scorgevo negli occhi degli altri azzurri la stessa emozione e lo stesso orgoglio nel rappresentare, qui agli antipodi, la nostra nazione. L’inno della manifestazione, le suggestive danze tribali aborigene e i fuochi d’artificio (compresi quelli “fatti a mano”, come li ha simpaticamente definiti Bruna Miniotti) hanno salutato ufficialmente i seimila atleti arrivati qui a Brisbane da tutto il mondo.
Addendum del 26 marzo 2008: Ciao Elvina, mi ha commosso ritrovarti qui... il ricordo del tuo sorriso è ancora vivo in me come quando ti conobbi a Brisbane (Rosa)
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