Brisbane - La Torretta B&B
I Campionati Mondiali Master sono finalmente iniziati, con l'assegnazione delle prime medaglie. Stamane sono al St. Lucia Golf Park, dove si svolge la gara di cross country sulla distanza degli 8 chilometri. Il percorso è splendido (un perfetto tappeto d'erba), ma molto faticoso a causa di alcune salite. Ho con me le bandierine portate dall’Italia. L’intenzione era quella di consegnarle ai componenti del team azzurro. La prima, però, la regalo ad una coppia australiana, i coniugi Falzarana. Parlano un perfetto napoletano. Lui indossa la divisa australiana e mi spiega che risiedono a Camberra da 42 anni. Secondo loro in Australia si vive meglio, perche’ non ci sono molti formalismi e le persone nell’ambiente lavorativo vengono valutate per quello che sono, non per come vestono. Provano nostalgia del nostro Paese, ma hanno figli e nipoti che non potrebbero mai lasciare. Raggiungo il gruppo di italiani ed apprendo una bella notizia: Sergio Agnoli, nella categoria M75, e Luciano Acquarone, nella categoria M70, sono appena diventati campioni del mondo. Hanno ancora al collo le medaglie d’oro. Sono affaticati per la gara, ma sorridenti. Chiediamo ad un giapponese di scattarci una foto: il gruppo sventola le bandierine dell’Italia, festeggiando le prime medaglie d’oro. Mentre le gare di cross continuano con le categorie piu’ giovani, prendo la navetta per ritornare allo stadio principale, dove si stanno svolgendo i 5 chilometri di marcia maschili. Nel frattempo, arriva un'altra medaglia. La conquista Roberto Cervi, un M45, che dopo una combattuta lotta con l’ucraino Volodymir Tokoryev , si deve accontentare dell’argento. Il tempo? Un ottimo 22’25”10. Pur non salendo sul podio, anche un altro italiano ha conquistato una medaglia nei 5 chilometri di marcia. Si tratta di Sergio Zappon, sedicesimo su 32 partecipanti nella categoria M55. Aveva una preparazione sommaria, ma ha dimostrato tutto il suo coraggio e la sua voglia di vivere dopo un grave lutto familiare. Per lui, è stata come una vittoria... Vado all’altro stadio per svolgere il mio allenamento. Le gambe sono veramente distrutte: non ho ancora recuperato la fatica del viaggio e del cambio di fuso orario. Speriamo bene. Mancano ancora due giorni prima della gara dei 200 metri... Mentre mi alleno, mi incuriosisce una signora con un modello di scarpe chiodate all’ultimo grido. Si chiama Patricia Peterson, è una simpatica americana, appartenente alla categoria W75, e mi spiega di come le sue scarpe calzino bene e siano molto reattive. Correrà i 100, i 200 e i 400 metri. Mi sembra così strano parlare di dettagli tecnici con una signora che ha la stessa età di mia madre! Ritrovo James Cristhy, lo scozzese M70 con cui ho diviso il viaggio da Singapore a Brisbane. Ieri ha riavuto la sua valigia, e lo stesso è successo a me. Promette che verrà a sostenermi quando gareggerò. Non resisto: e regalo anche a lui una bandierina dell’Italia. Una ragazza inglese mi chiede come mai, mentre la bandiera italiana è bianca rossa e verde, la nostra divisa è azzurra. Non ho saputo risponderle. Qualcuno può colmare questa mia lacuna?
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