Sei atleti veneti sono saliti sul gradino più alto del podio nella rassegna continentale over 35 di Nìregyhàza. Ori per Francesco Arduini, Barbara Ferrarini, Michela Ipino, Emma Mazzenga, Fausto Salvador e Giovanni Vacalebre.
La loro età varia dai 36 ai 91 anni, vestono maglie di squadre venete e hanno una cosa in comune: sono saliti sul gradino più alto del podio ai Campionati Europei Master di Nìregyhàza, la cittadina ungherese che ha ospitato la manifestazione dal 15 al 24 luglio. Sugli scudi la padovana Emma Mazzenga, che il primo agosto ha compiuto 77 anni, con tre medaglie d'oro. Abbiamo raccolto i commenti dei nostri sei campioni.
Eccoli, in rigoroso ordine alfabetico.
Francesco Arduini (JagerVittorio Veneto) - 36 anni, oro nel salto in alto M35: “E' stata una bella avventura, mi piace molto lo spirito dei partecipanti e la grande passione che ci mettono. Lo scorso anno arrivai secondo ai Mondiali di Lathi dietro allo svedese Wanhainen. In quell'occasione io e lui siamo diventati amici e speravo di ritrovarlo a questi europei; purtroppo per impegni di lavoro non è potuto essere presente ed è venuta a mancare una bella sfida. E' stata comunque una bella soddisfazione saltare la misura di 2,02 (la stessa con cui lo svedese vinse i mondiali, ndr) e salire sul podio insieme a Luca Tonello, l'atleta della Voltan Martellago giunto secondo”. (Nella Foto: Francesco Arduini (a destra) e Luca Tonello protagonisti nell'alto - Archivio Arduini)
Emma Mazzenga (Città di Padova) - 77 anni, oro nei 100, 200 e 400 metri W75: “Sono felicissima di questi tre titoli europei, soprattutto se penso che esattamente un anno fa avevo appena ripreso a camminare dopo un'operazione al metatarso per una frattura scomposta. Partecipare alle gare internazionali è per me l'occasione per trovare avversarie di alto livello con cui dare vita a belle sfide come è avvenuto a Nìregyhàza con la norvegese Nyland. In Italia, nella mia categoria, il divario con le altre avversarie è molto grande. Sui 100 metri la favorita era la Nyland, accreditata di un tempo nettamente migliore del mio, e per questo quando mi sono trovata a tagliare per prima il traguardo ero davvero incredula. Sui 200 ero seconda fino a pochi metri dall'arrivo, poi ho affiancato la norvegese e questa, tentando di reagire, ha perso l'equilibrio ed è caduta, perciò risulta un distacco di 8 secondi. In realtà la gara è stata molto combattuta così come sui 400 metri dove il mio sorpasso è avvenuto nel rettilineo finale”. (Foto: Emma Mazzenga, regina della velocità - Archivio Mazzenga).
Fausto Salvador (San Marco Venezia) - 41 anni, oro nella 4x400 M40: “Partecipare a queste manifestazioni vestendo la maglia azzurra è sempre una sfida molto stimolante. Peccato che il programma prevedesse i tre turni dei 400 metri in sole 36 ore: sono stato il primo degli esclusi dalla finale, pagando lo scarso recupero. La staffetta 4x400 (corsa insieme a Paolo Chiapperini, Edgardo Barcella e Massimiliano Scarponi, ndr) è invece stata entusiasmante: siamo riusciti a battere la formazione tedesca, che schierava ben tre finalisti dei 400 metri. L'ottimo tempo finale di 3'25”39 è a soli 4 centesimi dal primato italiano”. (Foto: Fausto Salvador (secondo da destra) con la 4x400 italiana - Archivio Saraceni)
Giovanni Vacalebre (Bodadilla Club Treviso) - 91 anni, oro nei 5 km di marcia M90: “Fino all'ultimo pensavo di non partecipare, poi la mia società è riuscita a trovare una sponsorizzazione e sono riuscito a partire insieme a mia moglie Giuseppina. Lo scorso anno, quando vinsi il titolo mondiale in Finlandia, fu una grande gioia, ma questa volta ho trovato ancora più affetto ed entusiasmo: tutti mi salutavano, mi facevano i complimenti, mi chiedevano una foto. In gara ero concentrato perché sapevo che, pur essendo l'unico nella mia categoria in gara, avrei dovuto marciare sotto i 46 minuti per poter salire sul podio (in questa manifestazione hanno introdotto i minimi per le medaglie, ndr). Ma agli italiani di Roma di un mese prima con 45'01”00 avevo stabilito il record europeo M90 e sapevo di potercela fare. Ascoltare durante la premiazione l'Inno di Mameli è stata un'emozione indescrivibile”. (Foto: Un podio trionfale per Giovanni Vacalebre - Archivio Bobadilla Club)APPLAUSI: 22 PODI VENETI
Gli atleti tesserati per squadre venete hanno conquistato 8 medaglie d'oro, 8 d'argento e 6 di bronzo. Il totale della rappresentativa italiana è di 31 ori, 32 argenti e 38 bronzi.
Questo il riepilogo delle medaglie venete (per sapere di più sulla manifestazione e consultare la lista di tutti gli atleti veneti finalisti, vi rimandiamo all'apposita news pubblicata sull'Area Master del sito fidalveneto.it [Link].
ORO
W35-Barbara Ferrarini (AsiVeneto)-4x400 (C.Amigoni,B.Ferrarini,P.Tiselli,E. Baggiolini) 4'02”06;
W40-Michela Ipino (Running Bassano)- Maratona 3h12'42”;
W75-Emma Mazzenga (Città di Padova) -100 m. 17”48 (-0.4);
W75-Emma Mazzenga (Città di Padova) - 200 m. 36”65(+0.6);
W75-Emma Mazzenga (Città di Padova) - 400 m. 1'25”72;
M35-Francesco Arduini (Jager V.Veneto TV)-Alto (2,02);
M40-Fausto Salvador (San Marco Venezia)-4x400 (P.Chiapperini,E.Barcella,F.Salvador,M.Scarponi) 3'25”39
M90-Giovanni Vacalebre (Bodadilla)-Marcia 5 km (45'30”41).
ARGENTO
W40-Barbara Ferrarini (Asi Veneto)-Lungo 5,44 (+2.4);
W40-Barbara Ferrarini (Asi Veneto)-400 hs 66”40;
W55-Natalia Marcenco(Assindustria Pd)-Marcia 5.000 30'53”77.
W55-Natalia Marcenco (Assindustria Pd) - Marcia 10 km 1h03'02”.
W55/W60-Natalia Marcenco (Assindustria PD)- Marcia 10 km Team (N.Marcenco,P.Martini,M.Luppi) 3h23'54”.
M35-Luca Tonello (Assindustria Pd)- Alto (1,90)
M35-Luca Romano (Voltan Martellago)-4x400 (M.Minelli,A.Benatti,L.Romano,A.Gulino)
3'27”09.
M50-Domenico Furia (Voltan Martellago)-200 m. 23”86 (+0.5).
BRONZO
W40-Gabriella Ramani (Asi Veneto)-4x400 (G. Ramani, A.Pagnotta, A. Micheletti, G.Lacava) 4'28”07
M35-Luca Tonello (Assindustria Pd) - Triplo 13,27 (0.0)
M70-Giorgio Bortolozzi (Vecio Gat)-Lungo 4,45 (+0.8)
M70-Giorgio Bortolozzi (Vecio Gat)-Triplo 9,46 (+1.5)
M80-Alcide Magarini (Lib. Lupatotina)-800 m. 4'12”77.
M85-Eddo Foroni (Lib. Lupatotina)- 100 m.19"01 (+1.0).
Link alla rivista in formato pdf [clicca qui]. L'articolo è alle pagine 19, 20 e 21.

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