sabato 3 luglio 2010

Contini: quando lo sprint non ha età

Articolo pubblicato su Atletica Veneta Comunicati - Luglio 2010 - Mondo master
La padovana Umbertina Contini in questa stagione ha già migliorato per sei volte i primati italiani della velocità nella categoria MF60. E per il 2011 ha già in mente un grande traguardo.

Facciamo la conoscenza di una delle velociste di punta dell'atletica master italiana, la padovana Umbertina Contini che, dopo 9 anni con il Cus Torino, dal 2010 è tornata a vestire la maglia di una squadra veneta.

La stagione 2010 non è ancora terminata, ma Umbertina Contini ha già migliorato per ben sei volte i primati italiani della velocità per la categoria MF60. L'ultimo record l'ha registrato durante la fase regionale dei Societari master, correndo i 100 metri in 14”58 con un vento contrario di 0.8. Anche i non esperti potranno sicuramente cogliere il valore di questa prestazione ottenuta a 60 anni. La portacolori dell'Atletica Città di Padova è riuscita addirittura a correre più veloce del primato italiano della categoria MF55 da lei stabilito due anni fa.
Di solito molto riservata, sul traguardo al San Giuliano di Mestre non è riuscita a contenere la gioia quando ha visto il riscontro cronometrico sul tabellone. Un entusiasmo meritato.

Umbertina, parlaci un po'di te, della tua vita.
“Sono un'insegnante di educazione fisica in pensione da tre anni, ma non mi annoio di certo. Oltre a praticare l'atletica leggera sono socia del Panathlon, per il quale sono impegnata nella promozione dello sport dei disabili, e sono segretaria della sezione Veterani di Padova con la quale, tra le varie attività, promuoviamo lo sport giovanile. Sono sposata e ho due figli: Alessandra (30 anni) e Daniele (26)”.

Anche tuoi figli praticano l'atletica leggera?
“Alessandra l'ha fatto fino ai 19 anni, correndo prevalentemente i 400. Daniele (Chiffi n.d.r) è tuttora un ottocentista dell'Atletica Città di Padova”.

Una decina di anni fa, in una gara regionale, ti trovasti a correre i 400 metri nella stessa serie di tua figlia: quali furono le tue sensazioni?
“Fu molto emozionante. Non capita a tutti di avere l'opportunità di gareggiare insieme alla propria figlia”.

Hai praticato l'atletica leggera in gioventù?
“Sì, dai 14 ai 19 anni. Ero iscritta al Cus Padova. Avevo un personale di 12”3 nei 100 e 25”5 nei 200. Fui convocata due volte in nazionale juniores e nel 1968 feci parte della 4x100 che stabilì il record italiano. Poi ho frequentato l'Isef a Roma, interrompendo l'attività agonistica per un infortunio”.


Quando hai ripreso l'attività?

“Nel 1995, a 45 anni. Portando in pista i ragazzi della scuola, ho avuto l'opportunità di conoscere il gruppo master dell'Assindustria Padova. Ho ripreso ad allenarmi, commettendo però l'errore di molti ex atleti. Ripresi troppo velocemente, dimenticando che ero stata ferma per oltre 20 anni. Così mi strappai subito il bicipite femorale. Dall'anno successivo iniziò a seguirmi Franco Sommaggio, che è tuttora il mio allenatore”.

Come si allena una velocista di 60 anni come te?
“Vado in pista quattro volte alla settimana, ma uno degli allenamenti lo effettuo correndo solo sull'erba. Inoltre alla domenica non manca mai una corsa sugli argini. Rispetto a dieci anni fa, ho ridotto la quantità e i tempi di recupero tra una prova e l'altra. Impiego in compenso molto più tempo per scaldarmi, soprattutto per lo stretching, e ho ridotto al minimo l'uso delle scarpe chiodate”.

In quindici anni hai vinto una cinquantina di titoli italiani master e otto medaglie internazionali: a quale è legato il ricordo più bello?
“Probabilmente ai due ori nelle staffette agli Europei di Lubiana, nel 2008, per le belle sensazioni che ho provato in gara dopo aver superato un lungo periodo di
crisi. Il risultato della gara è come se rappresentasse il metro del mio stato psicofisico: quando sto bene e quando tutto gira per il meglio, come quest'anno quando l'equazione 'allenamento=risultato' ha funzionato, provo una sensazione impagabile”.

Quando ti chiedono perché continui a praticare l'atletica leggera, cosa rispondi?
“Perché mi fa star bene e mi regala delle belle soddisfazioni. Per me l'atletica rappresenta l'opportunità di confrontarmi principalmente con me stessa, più che con le avversarie. E' uno sport che mi ha insegnato a non mollare mai, a superare le difficoltà, ad andare oltre. E questo è in linea con il mio carattere. Inoltre mi ha dato l'opportunità di conoscere tante persone speciali e mi ha aiutato ad
aprirmi, ad essere meno introversa”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
“Vorrei provare a preparare i 400 metri più seriamente. Quest'anno, senza una preparazione specifica, li ho corsi in 1'14”, ad un secondo dal record italiano
di categoria. Per quanto riguarda il mio prossimo importante appuntamento agonistico, avendo rinunciato agli Europei in Ungheria, sto pensando ai Mondiali Master di Sacramento del 2011”.

Queste le migliori prestazioni italiane di categoria detenute da Umbertina Contini nelle seguenti gare individuali:

60 metri indoor 100 metri 200 metri
MF45 -- 12”9 manuale (1998) 27”7 man. (1999)
MF50 -- 13”99 (2000) --
MF55 9”17 (2009) 14”59 (2008) 30”23 (2008)
MF60 9”23 (2010) 14”58 (2010) 30”51 (2010)







Foto: Umbertina Contini - podio dei 200 metri alla fse regionale dei cds di Mestre, con Mazzenga e Giusti (di R. Marchi)

Link alla rivista in formato pdf [clicca qui]. L'articolo è a pagina 10 e 11.

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