San Sebastian (Spagna) - 5/9 marzo 2003
4° Camp. Europei Master Indoor.
Dopo le bellissime esperienze fatte in Finlandia nel 2000 (Europei Master Outdoor), in Australia nel 2001 (Mondiali Master Outdoor) e la mancata partecipazione agli Europei di Potsdam del 2002 per problemi di salute, questa è stata la mia prima partecipazione a dei Campionati Europei Master Indoor.
Purtroppo l’avventura non è iniziata nel migliore dei modi perché al mio arrivo a San Sebastian avevo 38 di febbre. Nella hall dell’albergo ho fatto conoscenza con Filippo Torre, che con tutta la sua simpatia partenopea mi ha sollevato il morale e mi ha fornito una scorta di tachipirina. “Ma sarà doping?” Questo è stato l’ultimo pensiero prima di addormentarmi imprecando contro la sfortuna che mi costringerà in camera d’albergo per 3 giorni, fino alle batterie dei 200 m.
San Sebastian
San Sebastian, o meglio Donostia come viene chiamata in euskera, la lingua basca, è tristemente famosa per le attività terroristiche dell’Eta ma si presenta come una tranquilla cittadina affacciata sulla Bahía de Concha. La spiaggia, pulitissima, è molto grande ma all'arrivo delle maree diventa molto piccola fino a limitarsi ad una sottile striscia lungo lo splendido lungomare. La città vecchia, caratterizzata da strette stradine pedonali, è affollata di locali dove si possono assaggiare i famosi Tapas e si riesce a cenare a prezzi davvero modici.
Numeri
E’ stata la più numerosa rispetto alle 3 edizioni precedenti che si sono svolte a Birmingham (Gbr) nel 1997, a Malmöe (Swe) nel 1999 e a Bordeaux (Fra) nel 2001.
1.582 gli atleti iscritti provenienti da 32 nazioni europee. Un centinaio gli italiani in gara.
L’Impianto
La manifestazione si è svolta nell’impianto Indoor nei pressi dell’Anoeta Stadium. Una bellissima struttura con la pista realizzata in sintetico dalla Mondo, che ha visto la sede di numerose manifestazioni a livello assoluto.
Difficili le 5^ e 6^ corsie, dove al termine della ripida discesa all’uscita dalla curva era presente un inaspettato avallamento che ha causato la perdita dell’appoggio a molti atleti (compresa la sottoscritta) e in alcuni casi delle rovinose cadute.
I comandi per la partenza venivano dati in lingua basca, una lingua ricca di “X”, “K”, “U”. Davvero difficile comprendere l’invito “ai vostri posti”, se non fosse stato per i giudici di corsia che a gesti e in inglese ripetevano il comando.
L’organizzazione
Nel complesso è stata buona, caratterizzata da una estrema cortesia (e pazienza) da parte dei giudici e di tutti i volontari. Ottimo e qualificato il servizio dei massaggiatori al costo di 16 euro.
Puntuale la pubblicazione dei risultati anche se purtroppo nemmeno qui sono mancati i maleducati, che hanno provveduto a strappare i fogli dalle bacheche, come souvenir della propria partecipazione ai campionati.
Gli organizzatori continuavano ad affiggere avvisi in tutte le lingue: “Per cortesia non prelevate i risultati” Ma l’intera bacheca degli M55 era completamente vuota.
Le cerimonie di premiazione a volte hanno portato dei notevoli ritardi rispetto al programma orario, ma la musica utilizzata e la disposizione del podio davano la giusta solennità all’evento (ricordo ancora le premiazioni dei mondiali di Brisbane avvenute nel sottoscala dello stadio..)
Molto bello il logo della manifestazione riprodotto anche sulle medaglie: le onde, la luna e la spiaggia a definire degli atleti in corsa stilizzati.
Peace
Questa volta, oltre alle bandiere della nazionale ho anche la bandiera multicolore della pace da esporre sugli spalti.
Il mito
Il nostro Vittorio Colò, classe 1911, atleta più anziano iscritto alla manifestazione, ha portato la fiaccola durante la cerimonia di apertura ed è diventato il simbolo di questi campionati. La sua foto era riportata in prima pagina su tutti i quotidiani locali. Richiestissimo e coccolato da mass media e autorità ha cercato di fare il possibile per conciliare incontri di rappresentanza ed impegni agonistici .“Sto andando dal sindaco” mi ha detto quando l’ho incontrato, il mio primo giorno allo stadio, scortato da due “body guard” in giacca e occhiali scuri.
Incurante dei suoi 91 anni si è cimentato in ben 5 competizioni vincendo 4 medaglie d’oro: 60 m, salto in alto, salto in lungo e salto triplo (!) - e una d’argento, nei 200 m, dove è stato battuto al fotofinish per soli 9 centesimi dal tedesco Mahlo Friedrich classe 1912.
(Con Vittorio Colò)
162 anni in due…
Non hanno tradito le aspettative nemmeno gli altri due “pilastri” della nazionale azzurra, l’84enne Ugo Sansonetti
e l’82enne Bruno Sobrero: 3 ori e un argento per il romano, 2 ori e due argenti per il piemontese di Fossano. Medaglie che si sommano ad un bottino di decine e decine di altre medaglie conquistate a livello europeo e mondiale da questi due inossidabili atleti.
“Purtroppo la concorrenza nella nostra categoria non è molto qualificata” mi ha spiegato Bruno commentando i suoi risultati “e pur girando per il mondo l’avversario più agguerrito con cui mi devo confrontare è l’amico Ugo. Comincio a non divertirmi più tanto…”. Ma subito dopo mi ha raccontato che sarà presente a Porto Rico, per l’edizione 2003 dei Mondiali Master ed i suoi occhi brillano.
(Ugo Sansonetti, 4 medaglie e 4 donne :-) Loretta Rubini, Carla Forcellini, Elisa Neviani e Rosa Marchi )
Lo sport di moda
Classe 1921, un titolo mondiale studentesco nel 1939 e una finale olimpica nel 1948 sui 400hs. Ottavio Missoni non è stanco di fare sport; una vita esemplare segnata da successi cercati e ottenuti, uno stile di vita impeccabile ed un’integrità psicofisica da far invidia a chiunque. Qui a San Sebastian conquista l’argento nel peso e mi incanta con la sua cordialità e la sua semplicità non proprio tipica delle persone che fatturano oltre 55 milioni di euro l’anno.
(Con Ottavio Missoni)
Insospettabili distinte signore W65
Hanno tra i 66 e 69 anni, ma non li dimostrano. Sono eleganti e distinte, truccate, con i capelli sempre a posto. Ma quando infilano calzoncini e canottiera di gara sfoderano una grinta invidiabile.
Emma Mazzenga, dell’Assindustria Sport Padova, è stata l’atleta più medagliata in campo femminile. Al limite di categoria, ad agosto compirà 70 anni, non si è per niente intimorita per il fatto di doversi confrontare con atlete di quasi 5 anni più giovani di lei. Due ori (200 e 400) e un argento (60 m.) il bilancio finale di questa grande atleta.
Dina Cambruzzi, un’oro nel pentathlon e un argento nei 60 hs, in due gare dove la partecipazione era un po’ limitata, ma si sa… gli assenti non sono mai giustificati.
Ed infine, last but not least, Giulia Perugini, maceratese, ha conquistato un bellissimo argento nel salto in alto.
Dominio italiano
Bellissime e di grande spessore tecnico le medaglie nei 3000 e 1500m. nella categoria W50 della altoatesina Waltraud Egger e di Anna Maria Vaghi. Waltraud, già campionessa europea nel 2002 a Potsdam nei 1500 e 5000, ha vinto con grande autorità imponendo un distacco di 18 secondi nei 1500 e di 38 secondi nei 3000 m. ad Anna Maria, la quale con grande determinazione ha conquistato l’argento rintuzzando gli attacchi della polacca Mierzwiak
Tre ori contro la sfortuna
Tre ori contro la sfortuna sono arrivati (e non a caso :--) da 3 donne: Silvana Zucchi, Carla Forcellini e Rosa Marchi (io!).
Carla, nonostante un inconsueto infortunio al braccio procuratosi durante la gara di salto in lungo (dove con un solo salto si è comunque aggiudicata il bronzo), con una grande prova di carattere è riuscita il giorno successivo a vincere il salto con l’asta W40 con la misura di 3m10.
Silvana era reduce da un’influenza: “domenica scorsa avevo la febbre a 39”, mi ha raccontato prima della finale dei 60m. W50, vinti con l’ottimo tempo di 9”15. Grande e inaspettato, viste le condizioni fisiche, anche il suo secondo posto nei 200 m.
La mia finale dei 400 m., nonostante la febbre, sono riuscita a vincerla, oltre ogni più rosea previsione, impostando una gara tattica con sprint finale negli ultimi 30 m. Se si aggiunge il fatto che dopo la partenza il velcro delle mie Asics rosse si è staccato.. è stata davvero una vittoria contro la sfortuna! (Credo che, se avessi perso la scarpa, avrei chiesto all’Asics i danni morali…)
Ori e ancora ori
Marco Segatel nella gara di salto in alto M40 ha ribadito la sua supremazia a livello europeo (dopo il titolo outdoor dello scorso anno). 1,95 per lui e ben 15 centimetri il distacco dal secondo.
Grande prestazione anche per Tristano Tamaro, 64enne triestino, che ha vinto i 60 m. in 8”05 battendo sul filo di lana l’inglese John Steed. Buono inoltre il suo 4° posto nella finale dei 200 m. dopo aver corso, tra batterie, semifinali e finali, 6 volte in 3 giorni.
Da sottolineare inoltre i titoli europei conquistati con grande autorità dalla romana Angela Minnella nei 3000 m. di marcia W45, da Rosanna Franchi nei 60hs W60 con un ottimo 11”50 e da Konrad Geiser negli 800 m. M55.
Un argento che vale oro
Ottima la prova del 54enne Vincenzo Felicetti che ha conquistato l’argento correndo i 400 m. in 53”82 (4a prestazione mondiale indoor M50 di sempre), dietro al fortissimo inglese Oliver Viv che ha vinto con un eccezionale 53”62. Il terzo è arrivato due secondi dopo…
Vincenzo si è avvicinato alla pista a 40 anni. Vanta 4 titoli europei master e più di 20 medaglie tra campionati europei e mondiali. Il suo personale di 52”31 nei 400 m. open risale al 1995 (M45), ed è incredibile come riesca a mantenere il livello delle sue prestazioni. Il suo è un talento naturale ed è uno spettacolo vederlo correre.
Con Vincenzo Felicetti
Le staffette 4 x 1giro
La staffetta M65 è stata l’unica a portare una medaglia per i colori azzurri. Un bellissimo bronzo fortemente voluto, sotto la regia di Francesco Mereu, ottenuto battendo Cecoslovacchia e Francia.
Grande invece la delusione per la staffetta M50 squalificata per un piede appoggiato sulla linea della corsia. Una gara mozzafiato, vinta al fotofinish con una travolgente ultima frazione di Felicetti, che aveva fatto esultare la tifoseria italiana.
Spirito decubertiano per la staffetta W35, dove una triplista, una saltatrice con l’asta e una mezzofondista hanno coadiuvato l’unica velocista (la sottoscritta) in una storica staffetta.
Indimenticabile, per chi c’era, la partenza un pochino “titubante” di Elisa in prima frazione... Mentre l’aspettavo per ricevere il testimone tra me e me sorridevo pensando “queste cose succedono solo nelle manifestazioni master…” felice comunque di far parte della prima staffetta azzurra femminile under 45 schierata in una gara internazionale..
Da sx: Carla Forcellini, Loretta Rubini, Rosa Marchi e Elisa Neviani
Medaglie, Medaglie
Ben 46 il totale delle medaglie conquistate dagli azzurri (15 in più rispetto all’edizione del 2001 di Bordeaux)
22 d’oro, 21 d’argento e 3 di bronzo.
Oro 22
W65: 200m - Emma Mazzenga – Assindustria Sport PD
W65: 400m - Emma Mazzenga - Assindustria Sport PD
W65: Pentathlon - Dina Cambruzzi - CUS Torino
W60: 60hs - Rosanna Franchi - Running Club Cesanese
W50: 60m - Silvana Zucchi – Cover Sport
W50: 3000 - Waltraud Egger - S.C. Merano
W50: 1500 - Waltraud Egger - S.C. Merano
W45: 3000 marcia - Angela Minnella - Kronos Roma
W40: Asta - Carla Forcellini - AS Roma
W35: 400m - Rosa Marchi - Assindustria Sport PD
M90: 60m. - Vittorio Colò - Master Novara
M90: Triplo - Vittorio Colò - Master Novara
M90: Alto - Vittorio Colò - Master Novara
M90: Lungo - Vittorio Colò - Master Novara
M80: 60m - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 200m - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 400m - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 60hs - Bruno Sobrero - CUS Torino
M80: Pentathlon - Bruno Sobrero - CUS Torino
M60: 60m - Tristano Tamaro - NA Friuli
M55: 800m - Konrad Geiser - S.C. Merano
M40: Alto - Marco Segatel - Atl. Saronno
Argento 21
W65: 60m - Emma Mazzenga – Assindustria Sport PD
W65: 60hs - Dina Cambruzzi - CUS Torino
W65: Alto - Giulia Perugini - SEF Macerata
W50: 200m - Silvana Zucchi – Cover Sport
W50: 3000m - Annamaria Vaghi - Atletica Ambrosiana
W50: 1500m - Annamaria Vaghi - Atletica Ambrosiana
W45: 800 m - Rosita Pirhofer - S.C. Merano
W45: 1500m - Paola Grandinetti - Meo Patacca
W35: Triplo - Elisa Neviani - Mollificio Modenese
M90: 200m - Vittorio Colò - Master Novara
M80: Pentathlon - Ugo Sansonetti - Liberatletica
M80: 60m - Bruno Sobrero - CUS Torino
M80: Lungo - Bruno Sobrero - CUS Torino
M80: Peso - Ottavio Missoni - Road Runners MI
M70: 60hs - Enzo Azzoni - Cover Sport
M60: 1500 - Roberto Marconi - Amatori Cecina
M65: 3000 marcia - Mario Sciarretta - Kronos Roma
M55: 400m - Aldo Del Rio - Road Runners MI
M50: 60m - Antonio Rossi - Atl. Avis Perugina
M50: Triplo - Crescenzio Marchetti - Atl. Evergreen
M50: 400m - Vincenzo Felicetti - Road Runners MI
Bronzo 3
W65: 800m - Noemi Castaldi - CUS Torino
W40: Lungo - Carla Forcellini - AS Roma
M65: staffetta 4x1 giro (Eugenio Rossi , Liberatletica - Enzo Bertolissi,US M.Tosi Tarvisio
Veronesi Sergio, Atletica Ambrosiana - Francesco Mereu, Master Novara)
News pubblicata su www.atleticanet.it nel mese di marzo 2003
lunedì 10 marzo 2003
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